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martedì 24 luglio 2007

Non dormiamoci sopra

L'altro ieri sera ho visto il bellissimo film "Volevo solo dormirle addosso",che,a dispetto del nome,tratta soprattutto del mondo del lavoro:un dirigente,credo di medio calibro,di un'azienda,deve licenziare 25 dipendenti,scelti tra 90,causa calo di vendite dell'azienda.Il protagonista non è abbastanza "tutto lavoro e niente anima" per assolvere a cuor leggero all'ingrato compito:si trova davanti molti dipendenti anziani che faticherebbero a trovare un altro lavoro.Sorvolo sul resto e sul colpo di scena finale,ma non sulle parole di un'assistente del megadirettore:"Voi Italiani non siete tagliati per la competizione,non volete battere l'avversario ma accordarvi con lui.Voi andate a giocare a tennis e non date la vita per l'azienda".
Per me vedere questo film è stato un po' come andare allo zoo.Vedere queste povere creature dibattersi nel mondo del lavoro.Soffrire con loro,ma con un senso di distacco e di superiorità.In certe scene il mio senso di estraneità era totale.Come in quel racconto di fantascienza di Arthur C. Clarke,"Lezione di storia",dove degli alieni assistono a un cartone animato prodotto dall'estinta razza umana,non capendoci un bel nulla.
Comunque questo film è lo specchio del famigerato (e,per moltissimi,tanto agognato) "mondo del lavoro".Perlomeno penso.Ma forse quelli ritratti nella pellicola sono casi estremi.Nessuno si prende la briga,pare,di sorvegliare i capi.Sembra nemmeno i sindacati.Lo Stato,se vuole fare qualcosa per il cittadino,dovrebbe istituire un corpo di polizia che vigili sugli ambienti di lavoro,per prevenire mobbing e quant'altro,ma a nessuno interessa,men che meno ai lavoratori.Spero comunque di essere smentito.Buona guardia lavoratori,in alto i cuori e battetevi per un buon ambiente di lavoro!
Forse ho male interpretato il film.Ma ho parlato,tra le tematiche del film,di quelle che interessano questo blog.

giovedì 19 luglio 2007

Lavoro come fondamento,il fondamento del lavoro

Ricordate il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore,nato dalla scissione di Pino Rauti al Congresso di Fiuggi?Bene,curiosando su Wikipedia sui partiti politici minori,sono capitato sull'articolo dedicato a questo movimento.In basso ci sono i principi a cui si ispira.Uno dei punti recita:"Lavoro,massima espressione spirituale umana".Purtroppo non c'è altro,su questo punto,se non questa frase stringata e ambigua.Cosa intendono per lavoro?Un qualsiasi tipo di lavoro?Il lavoro è la massima espressione spirituale anche per chi fa un lavoro che odia?E chi non ha bisogno di lavorare è un povero di spirito?Un encefalogramma piatto?Secondo loro leggere un buon libro non è un'altissima espressione spirituale,superiore allo stare in un ufficio a farsi insultare e palpare il culo?Questo si può chiamare spirituale?Vorrei avere la loro mentalità per un giorno,per capire in che cosa consista il loro mondo interiore.Io,secondo il loro pensiero,sarei un ignorante deficiente.
Strologando su cosa intendano,ho scritto un post ben più lungo di quella frase.Magari scrivo al movimento per pregarli di precisare.O visito il loro sito.Se troverò qualcosa,sarà argomento di un prossimo post.Saluti da uno che cerca massime espressioni spirituali altrove,libero.

domenica 15 luglio 2007

Una fiaba

G. nasce in una cittadina di provincia,da una famiglia molto ricca,che vive in un paese poco lontano,in una bellissima villa.A quattro anni impara a leggere e scrivere,sostanzialmente da solo.Frequenta le elementari con profitto,e si appassiona ai libri.A scuola conosce anche uno dei suoi più grandi amici,che lo accompagnerà per tutta la vita.Nei weekend viaggia con la famiglia in varie località.Alle medie conosce altri grandi amici,si appassiona sempre di più alla cultura,e fa la conoscenza delle lingue straniere e dell'arte.Comincia a uscire il pomeriggio con i suoi amici,e,in terza media,esce per la prima volta di sera.In una di queste occasioni,si prende la prima sbronza.Fuma le prime sigarette.Dopo la terza media si iscrive al Liceo Linguistico,ma,prima,compie la sua prima vacanza studio.Ne farà molte altre negli anni che seguono:Inghilterra,Irlanda,Malta,USA,Germania,Austria,Francia.Al Liceo si appassiona sempre più allo studio delle lingue straniere.Quando ha 15 anni un suo zio,fratello della madre,ricchissimo,vedovo e senza figli,a cui G. è molto affezionato,muore:lascia il suo immenso patrimonio alla sorella e a G.,in parti uguali.A G. si prospetta una vita dedicata alle sue passioni.Compra moltissimi libri,è un lettore vorace.A 16 anni scopre Internet,e ne diventa appassionato.Comincia a uscire regolarmente il sabato sera,e comincia a frequentare pub e discoteche.Aiuta spesso gli amici che hanno pochi soldi per divertirsi.La domenica fa ancora le sue amate gite con i genitori,alle quali spesso gli amici vengono invitati.Ha un ottimo rapporto con i genitori,che lo lasciano molto libero.A 18 anni prende la patente,ed ha accesso alla sua eredità:diventa di fatto indipendente.Intanto coltiva ottimi rapporti con i compagni di scuola.Finito il Liceo si iscrive alla Facoltà di Lingue e Culture dell'Asia Orientale a Venezia.Compra un appartamento nella città lagunare.Segue con profitto e passione i corsi,non trascurando le letture e gli svaghi.Diventa anche un appassionato di cinema d'autore.Nei weekend visita tutte le principali città e paesi vicini a Venezia.Durante le vacanze gira l'Italia e fa alcuni viaggi all'estero,compreso un semestre di studio in Cina.Durante una delle sue gite scopre Ferrara.E' amore a prima vista.Dopo il conseguimento della laurea si reca per qualche mese a Parigi,visitando anche buona parte della Francia,poi realizza il sogno che da qualche anno lo domina:vivere a Ferrara.Compra un appartamento poco fuori dal centro,e lì vive quasi stabilmente:infatti compie frequanti viaggi in Italia e all'estero.La casa si riempie ben presto di libri e di DVD,come le altre sue abitazioni.Quasi tutti i giorni si reca a passeggio per il centro storico,soprattutto ama fare il giro delle mura.
Qui per ora finisce la fiaba.Ah,mi sono forse scordato di dire che il mio amico G. è libero dalla schiavitù del lavoro,oltre che da altre schiavitù.Ma è tutta una fiaba o...?

venerdì 13 luglio 2007

Si può essere amici per sempre...

Un mio carissimo amico,quello con cui ho messo piede all'Adecco secoli fa,va dietro a una ragazza.Da qualche giorno sta fuori dal negozio in cui lei lavora sperando di incontrarla.Un giorno,chattando,mi chiede di andare con lui fuori da 'sto negozio,per non sembrare di essere lì apposta per lei.Lui mi vuole dire,nell'eventualità che la ragazza esca un attimo dal negozio:
"Allora,G.,hai quell'appuntamento di lavoro oggi..."
E:
"Allora,G.,buon lavoro!"
Ah...ah...ah bbbbbello,il tuo cazzo di appuntamento di lavoro ce l'avrai tu,e "Buon lavoro!" lo dici ai tuoi colleghi del Centro Sportivo...Io glie l'ho detto "Io non lavoro,non voglio dire queste cose",lui ha detto "Va beh,ti dico qualcos'altro" ma ormai non mi fido più di lui,fuori dal negozio con lui non ci andrò mai.Non voglio spacciarmi per quello che non sono,anche se non è sempre igienico dire in giro che non lavori.Non che ci abbia litigato col mio amico,ma non voglio che dica per sbaglio "Buon lavoro!".A uno di Forza Nuova non piacerebbe,in analoghe circostanze,che l'amico gli dicesse "Allora,vai al Centro Sociale,oggi...".

mercoledì 11 luglio 2007

Tiempo libbbrrreeeee...!

Come trascorrete il vostro tempo libero?E come lo trascorrono gli ergofobi?Si dedicano all'otium o dormono e vanno al bar?Ci sarebbe veramente da fare un'inchiesta.Credo comunque che siamo una categoria ben lungi dall'essere omogenea.E credo che la maggioranza degli ergofobi non si dedichi affatto all'otium.Non che di ergofobi io ne abbia conosciuti tanti,ma qualcosa ho colto,osservando indizi sparsi qua e là (geograficamente e temporalmente).
Io ho in testa molte idee per produzioni letterarie.Purtroppo non so dipingere né suonare alcuno strumento,ma mi piace molto scrivere.Voglio fare un ciclo di poesie su...non ve lo dico,altrimenti,se mai verrò pubblicato,potreste rintracciarmi e rompermi le ossa,e non ho simpatia per i medici,quindi non voglio finire nelle loro mani.Devo anche dedicare almeno una poesia all'otium.Comunque ho del materiale in testa,devo assolutamente metterlo giù,su carta o sul computer.Ho anche due idee per romanzi.Chissà perché ho idea di scrivere le poesie su carta,ma i romanzi sul computer.Comunque devo cazzeggiare di meno e...mettermi a lavorare!:D Beh questo è un lavoro nobilissimo,l'essenza dell'otium.Il tempo libero dedicato all'arte.Vi farò sapere i miei progressi.E,please,fatemi sapere qualcosa sul vostro otium!!!!
Sarebbe bello organizzare mostre e antologie di produzioni artistiche di ergofobi.Ma qui si presume una "coscienza di classe",come direbbe nonno Libero,che agli ergofobi mi sembra manchi un po',dagli indizi di cui ho parlato prima.

martedì 10 luglio 2007

Introduzione a un ipotetico manuale di sopravvivenza

Si potrebbe scrivere un manuale di sopravvivenza per ergofobi,per difendersi dagli insulti dei bravi lavoratori che "hanno cominciato presto a veder la lira"?L'argomento è,che io sappia,ben scarsamente esplorato.Non mi risulta ci siano forum dove gli ergofobi possano incontrarsi e scambiarsi esperienze.Forse ci vergognamo,forse siamo in qualche maniera succubi e/o impauriti dalla maggioranza,dai baldi giovanotti che hanno cominciato a sedici anni a servire nei bar.Di solito i lavoratori mettono avanti due cose per zittire chi non lavora:l'età,o,in mancanza di questo,la presunta personalità viziata dell'interlocutore.Molto spesso tutte e due.Come se chi non lavora non avesse un'anima,come se le sue opinioni fossero del tutto trascurabili perché...perché...non lavorano!
Leggo nello storico atlante "Il Milione",nell'edizione del 1971,a proposito delle donne neozelandesi che non lavorano:"...le donne,che in generale godono di maggior tempo libero,traggono vantaggio da questa condizione privilegiata che permette loro di formarsi delle "idee" e di assumere delle posizioni che a volte risultano più originali e meditate di quelle maschili".Ecco,in questo passo ci sono delle riserve ("idee" tra virgolette,le posizioni che "a volte" risultano più originali etc.) ma si riconosce,in questo libro scritto nel remoto 1971,che le persone che non lavorano hanno spessissimo idee migliori.Perché?Perché hanno tempo per pensare e meditare!Ecco cosa si potrebbe rispondere agli infaticabili lavoratori.Non insulti,mai perdere la calma,ma esporre le proprie ragioni.Che se poi non funzionano,beh,al mondo ci sono 6 miliardi di persone,perché incaponirsi con quelle sbagliate?

lunedì 9 luglio 2007

C'è tutto un mondo intorno

Il mondo del lavoro...un'espressione che odio.Chi è "dentro",deride chi sta "fuori":eppure vorrebbe essere "fuori".Allora,quando un lavoratore insulta chi non lavora,è solo invidioso?
In non so che forum in cui si parlava di moto o di motorini,un bel tomo ha scritto:"Figurati se mi metto a discutere con sedici/diciottenni che si fanno ancora mantenere da mamma e papà...quando vivrete la vita vera,e non l'ovattato periodo scolastico".Io questo qui l'avrei ammonito per razzismo.Non si può permettere a nessuno di insultare chi non lavora.Magari quei ragazzi erano molto più colti di lui,ma lui si sente superiore perché...perché...lavora!Allora,per tanto così,anch'io mi metto a lavorare,così posso passare il mio tempo libero a insultare chi non lavora!Magari vado fuori dalle scuole quando i ragazzi escono...
Altro episodio.Con due miei carissimi amici,uno che lavora in fabbrica e la sua ragazza che lavora in un ufficio,parlo di una persona che all'epoca studiava da bibliotecario."Sì,non mi pare che L. sappia che cos'è il mondo del lavoro".E' passato un po' di tempo da quella sera,ma ricordo ancora come mi sono cascate le braccia.Una vera delusione da parte di quell'amico.Come se fare il bibliotecario non fosse un lavoro vero,e un bellissimo lavoro.
Avete capito la gretta mentalità che spesso ottenenbra la ragione di chi lavora.Roba indegna del 2007.Mi sa che per salvarsi bisogna praticare...l'otium!Ma,come salvarsi da queste persone?Anche qui l'otium può essere d'aiuto,insieme alle palle nel difendere la propria dignità.Ma questo può essere argomento per un altro post.